In Mikrokosmos dei piccoli, Rassegna stampa

Autori: Michela Trigari e Karima Moual

Fonte: Metropoli La Repubblica 

Data: 06/04/2008

 

Quando cantano i più piccoli l’integrazione nasce in coro

Ensemble da Roma a Bologna, l’esperienza di gruppi vocali formati da bambini e ragazzi figli di italiani, di immigrati e di coppie miste.

C’è una via per l’immigrazione che passa attraverso il canto e la musica. Ed è su questa strada che sono nati, a Bologna e a Roma, due cori multietnici formati da bambini di diverse nazionalità. Il primo è il “Mikrokosmos dei Piccoli”, fondato sull’esperienza del più noto (e omonimo) coro multietnico di Bologna. Ne fanno parte Alice, Akash, Arianna e la sorellina Ilaria, Beatrice, Davide, Erana ed Evanta, Greta, Mariasole, Stefano, Sofia, Sofia Dora, Zaira, e la sorellina Melissa: piccole voci cresciute sotto le Due Torri, ma spesso con origini lontane. Il coro è formato da una quindicina di bambini dai 6 ai 10 anni circa, figli di italiani, di stranieri e di coppie miste, che rappresentano paesi come il Bangladesh, la Colombia, l’India, la Germania e naturalmente l’Italia. Nato l’anno scorso come laboratorio canoro per i bambini delle scuole elementari di Bologna e diretto dal maestro Michele Napolitano, il Mikrokosmos dei Piccoli nasce all’insegna della multiculturalità su iniziativa del quartiere San Donato e dell’associazione culturale Mikrokosmos. I bambini si ritrovano tutti i martedì e i venerdì (dalle 17) per provare le loro canzoni alla “Scuderia” del Casalone, in via San Donato 149 a Bologna. Il loro repertorio è fatto di musica popolare, musica folk, canoni a più voci e canzoni per bambini. Il coro, che ha già affrontato l’emozione dell’esordio in pubblico, terrà il prossimo concerto il 18 aprile, in occasione del XXIV Festival nazionale ed europeo del Teatro dei ragazzi di Marano sul Panaro (in provincia di Modena). Per saperne di più sulla corale si può chiamare il numero telefonico 051 5107 8 o consultare il sito www. Mikrokosmos-cn.it.

Al 2002 risale invece la nascita del coro “Se…sta voce” che ha basi nella scuola elementare di via Balzani, a Roma, e che ha un repertorio più articolato fatto di canzoni in varie lingue ma anche in vari dialetti d’Italia. “Il progetto nasce dalla convinzione- spiega il maestro Attilio Sansa, con la collega Susanna Serpe ideatore dell’iniziativa- che le varie diversità sono “udibili” in un coro: ciascun bambino mette in gioco la propria voce-identità, la riconosce, la rafforza, la relaziona alle altre, in un processo di creolizzazione che porta a una nuova melodia arricchita da tutte le identità armonizzate tra loro”. Così la voce di Roxana, che è romena, si distingue e si fonde con quelle di Marielle, che è filippina, e di Aisha Zoe, che invece viene dal Senegal, mentre cantano in siciliano “Bedda ca di li beddi bedda siti”. Il coro, spiega Susanna Serpe, è anche un modo per rispondere alle esigenze dei ragazzi in una scuola profondamente cambiata dall’arrivo dei figli degli immigrati. I risultati si vedono anche nell’ ottimo italiano parlato da bambini che pure sono in Italia da poco tempo. Alle prove, la ricchezza di questo meticciato vocale si coglie bene quando il coro intona la filastrocca “Tanti modi di mangiare”, eseguita anche in polacco, cinese, bangla e tagalog. I coristi iscritti sono 27, italiani, stranieri, figli di coppie miste, bambini come Gabriel che si definisce “italiano”, poi si corregge e dice “polacco” e infine spiega che i genitori sono polacchi, ma lui è nato qui. I compagni sorridono, poi tutti riprendono le prove perché il 15, a Palombara Sabina, li attende un concerto.

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